Scuola Materna Classe Unica Di Busso – Cb
1^ – Occhi da bambino
Stupisce la padronanza di strumenti linguistico – espressivi, propri di un componimento poetico, in un bambino alle prese con parole, immagini, suoni e colori che rende con esplosiva semplicità espressiva. Congratulazioni!
Scuola Primaria- Elena Mora- Convitto Nazionale “Maria Luigia” Parma
1^ Classificato – Piccolo
Hanno ritmo e musica i versi che scorrono naturalmente lievi attraverso apparentemente dubitative anaforiche affermazioni e negazioni (“forse sono, forse non sono”) in un’anima che piccola è solo anagraficamente. L’autore, in un simpatico e reiterato confronto (“forse non sono come voi”) con immaginari interlocutori, sa bene cosa vuole nella vita, a dispetto dell’insistito “forse” all’inizio dei versi e guarda con coraggio e fiducia in sé (”dovete conoscermi e apprezzarmi”) non escludendo di poter raggiungere una stella, un traguardo più ambizioso di chi, al massimo, si fermerà alla già esplorata luna.
Scuola Primaria – Falloud Elahady Ndiaye- “Istituto Niccolini”
S. Giuliano Terme Pisa
2^ Classificato – Dammi la mano
La poesia, in sicure anafore – le une negative delle altre (“hai paura, non hai paura”) – è un tenero quanto convinto invito ad aver fiducia nell’amorevole aiuto di chi ti è vicino (“dammi la mano” – come recita il titolo, poi ripreso nell’ottavo verso -). Insieme sarà più facile volare lontano e, senza avere più paura di sognare, amare la vita.
Scuola Primaria – Lorenzo Arnesi “Istituto Niccolini” S. Giuliano Terme Pisa
3^ CL. – La famiglia
Tre strofe di quattro versi ciascuna, il primo dei quali ripete anaforicamente il titolo del componimento e il secondo e il quarto sono musicalmente in rima per affermare l’importanza dei sentimenti che lasciano, in famiglia, sempre segni vivi a dispetto di quanto la stessa possa apparire noiosa o curiosa.
Scuola Secondaria Di I Grado – Samuele Farnitano “Istituto Matese” Vinchiaturo Cb
1^ Classificato – Ode alla batteria
Il giovane poeta valorizza uno strumento marginale nell’orchestra, la batteria, suo sogno e filosofia, con versi che sono “un tripudio di suoni, colori e ritmo ritmo, ritmo !!!”. Essi “volano, rimbalzano” a modo del “martello di Efesto che batte e infuoca le bacchette e i tamburi”. Una bella immagine!
Scuola Secondaria Di I Grado – Miriana Russo- Ist. Compr. “G. A. Colozza” Frosolone Is
2^ Classificato – Per te, mamma
Una turbata atmosfera d’amore percorre il componimento della ragazza che si sente incompresa rivelando tutto il disagio dell’ adolescenza che affida, tuttavia, alla mamma perché l’aiuti a crescere in equilibrio.
Scuola Secondaria Di I Grado – Simone Calandri – Falconara (An)
3^ Classificato – Le mani del nonno
La morte, mai nominata, è “una presenza silenziosa, invisibile, che segna il corpo”. Essa percorre la lirica con immagini forti: “Lei scava nel cuore” procurando sofferenze e uccidendo i sogni di cui invece si nutre la vita. Lo sa bene il nonno che alla morte allude con “le sue parole malate” e, sentendola vicina, si aggrappa con le mani, in un estremo tenerissimo atto d’amore, al petto del / della nipote.
Appassionati
Maria Grazia Franceschetti – Rovigo
1^ Classificato – Padre mio contadino
Una tenera incantata trama di vita antica contadina riassunta nella figura del padre, che, “ombra lenta e solenne… a disegnare forme e innalzare canti a grappoli d’uva”, “mormorava parole d’amore ad alberi e fronde” tra “lo stupore” della poetessa “bambina fiore tra i fiori / tenero giunco tra i freschi torrenti”.
Quanta densità e freschezza di eleganti immagini! E poi la serena mestizia del ricordo di chi non è più, le sue “mani ruvide di mago”, i suoi “occhi di cielo”, le “favole” da lui “narrate tra i fuochi del camino”. La memoria è l’espressione di un animo puro, intenso: “la nostra vita era tutta lì”.
Tutta la poesia è dolce come il ricordo che accompagna le giornate del padre contadino. “Ti guardavo… ti ascoltavo… ascoltavamo… e mormorava… e adesso mi mancano…” è un dolce musicale fluire di suoni e parole che incrociano memoria e amore filiale.
Giovanni Bottaro Porretta Terme Bologna
2^ Classificato – Ersilia
La poesia, più di ogni altra modalità espressiva, attraverso l’energia propria delle parole, svela tutta la sua forza evocativa. È il caso di Ersilia, un impietoso fotogramma del vissuto dell’autore che riemerge dai suoi fondali emotivi. È dura la realtà della vita che s’incarna nella figura di Ersilia, “prigioniera al gancio del suo letto… muta… spaesata”, senza futuro e senza prole alla quale lasciare “carichi di dolore”. Le immagini sono dolorosamente folgoranti: “occhieggia cupa… nelle sue realtà approssimate… le iridi verdi trasognate… e la pelle – sulla fronte, sulla bocca – aggrinzita”.
Davide Mancini Miranda Isernia
3^ Classificato – “Se un giorno” – a G.
L’anafora “Se un giorno”, mutuata dal titolo, rende il componimento in versi leggero e veloce. Esso è però sofferto: abbandoni e speranze ne sostanziano il ritmo. Il pensiero va a ritroso e insorge la tristezza per il tempo andato (“è l’illusione che governò la tua giovinezza, la mia “) così che non resta che il pianto a rigare sul viso mappe dure e malinconiche di sofferenza e solitudine. Ma…